REGGIO EMILIA – Un dolore composto quello della famiglia Spallanzani, stretta intorno alla bara di Erminio, “Nino”, ricoperta da un cuscino di fiori bianchi. Intorno l’affetto dei tanti che hanno voluto salutare per l’ultima volta l’imprenditore reggiano, scomparso venerdì all’età di 76 anni e che hanno riempito le navate della cattedrale di Reggio. Monsignor Giacomo Morandi, arcivescovo di Reggio Emilia, ha voluto portare il suo saluto, poi è stato monsignor Tiziano Ghirelli, ex parroco di San Pietro e ora membro del capitolo della basilica di San Pietro in Vaticano, ad officiare la Santa Messa e a ricordare la generosità e i successi professionali dell’uomo che ha guidato il gruppo Interacciai, ha fondato Privata Leasing, divenuta poi una banca, è stato proprietario di Teletricolore e del quotidiano L’Informazione. Poi le gioie di una famiglia, segnata anche da grandi dolori: la morte della moglie di Nino Maria Vittoria Visconti, del genero Marco Masini e della figlia Maria Cecilia. “Nino è stato un lottatore, capace ed intelligente, lungimirante, leale nel lavoro, nella famiglia e nella vita”, ha detto Mons. Ghirelli nella sua omelia.
Parole di conforto prima di tutto per i figli Maria Chiara e Fernando e per i sei amatissimi nipoti. Seduti ai banchi del duomo, tanti gli esponenti del mondo degli industriali reggiani: tra gli altri la presidente di Unindustria Roberta Anceschi, gli ex numeri uno Stefano Landi e Mauro Severi, Ignazio Maramotti e la moglie Nicola Gerber. Presente anche l’ex deputato e senatore della Democrazia Cristiana Franco Bonferroni, legato a Spallanzani da antica amicizia.
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(Corrado Bertozzi/Elite per Reggionline)