REGGIO EMILIA – Massacrata di coltellate mentre era dietro al bancone del bar di famiglia, dove tutti i giorni accoglieva i clienti con un sorriso. Sono passati due anni dall’omicidio di Hui Zhou, “Stefania” per gli avventori del Moulin Rouge dell’ex Foro Boario. Nel tardo pomeriggio dell’8 agosto 2019, Hicham Boukssid scavalcò quel bancone e la colpì ferocemente e a morte, poi fuggì. La polizia capì in poco tempo chi doveva cercare, ma seguirono giorni e giorni di ricerche senza esito. Boukssid si nascose in rifugi improvvisati nella boscaglia lungo il Crostolo, fino a quando si costituì ai carabinieri di via Cairoli, confessando.
Per quanto crudele e dolorosa, la famiglia della 25enne cinese, nel frattempo trasferitasi a Padova dopo aver ceduto il bar a connazionali, la verità la conosce: sa chi è il responsabile dello scempio. Ma cosa accadrà a Boukssid? A quale pena verrà condannato? Il processo è iniziato, e sarà secondo rito ordinario. Il giudice ha respinto la richiesta dell’avvocato difensore dell’omicida di rito abbreviato per l’esistenza delle aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e della crudeltà. Aggravanti che però, secondo il legale Pina Di Credico, dovrebbero decadere, visto che “due perizie – dice – hanno dichiarato il mio assistito parzialmente infermo di mente. Boukssid è affetto da ‘delirio erotomanico’, possiede le capacità cognitive ordinarie ma è offuscato per quanto riguarda le relazioni. Con la vittima ad esempio – prosegue l’avvocato – non c’era mai stato alcun rapporto nemmeno telefonico, nessun messaggio, nessun tipo di relazione”.
Di Credico ha chiesto e ottenuto che, a ottobre, il dibattimento inizi con l’escussione in aula dei periti, sperando che le loro testimonianze facciano comunque decadere le aggravanti durante il processo. Boukssid, dopo un lungo periodo nel carcere di Ferrara, ora si trova a Reggio in una sezione per detenuti con problemi mentali. “Prima del delitto ha fatto svariati accessi all’ospedale per i suoi problemi, chiamerò a testimoniare i medici che lo hanno avuto in cura” dice sempre l’avvocato.