REGGIO EMILIA – C’è una sentenza per la rissa avvenuta quasi due anni fa all’interno delle ex Officine Reggiane. Il 19 giugno 2018, di notte, tre cittadini nigeriani furono aggrediti, all’interno del loro giaciglio ricavato nell’ex area industriale, da un gruppo di cittadini gambiani. Il più grave dei feriti finì in coma a causa delle ferite subite alla testa.
In seguito al violento episodio, nei giorni successivi furono arrestati in quattro. Il processo a loro carico è giunto mercoledì scorso al primo grado di giudizio. In tre sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Si tratta di Ismail Conteh, di 22 anni, Malick Saine, di 23, e di Mussa Camara, di 31 (difesi rispettivamente dagli avvocati Franco Beretti, Maurizio Colotto e Carmine Migale).
Il collegio dei giudici, presieduto da Simone Medioli Devoto, ha ritenuto insufficienti o contraddittorie le prove a loro carico. Sta di fatto che gli imputati hanno finora osservato in carcere una misura cautelare detentiva. Per questo motivo i rispettivi avvocati difensori stanno valutando di avviare una causa per chiedere un risarcimento danni
Nei loro confronti il pm Giacomo Forte aveva chiesto una condanna a 10 anni. Accusa caduta anche per il quarto connazionale, il 26enne Lamin Keyabou (difeso dal legale Jenny Loforese), che è stato però condannato per lesioni personali. La pena a un anno e tre mesi a lui comminata è comunque inferiore a quanto già scontato.
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