REGGIO EMILIA – Le aspirazioni, i desideri e le volontà sono gli elementi che caratterizzano la persona, e il loro rispetto, anche nel momento in cui non è possibile esprimerli in modo chiaro e netto, è una condizione fondamentale per garantire la piena realizzazione dell’essere umano. Per questo Reggio Emilia ha deciso – prima città in Italia – di istituire presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune un Registro pubblico dei “Progetti esistenziali di vita delle persone fragili”, destinato alla registrazione dei documenti nei quali illustrare desideri e bisogni, nonché le aspirazioni fondamentali di vita delle persone con condizioni significative di disabilità.
Il Registro nasce dalla collaborazione tra Comune di Reggio Emilia, Farmacie comunali riunite, Azienda Usl e Fondazione Durante e Dopo di Noi, e ha l’obiettivo di rafforzare un diritto fondamentale per garantire la dignità di ciascuna persona, ossia quello ad autodeterminarsi e di poter fruire di un’esistenza la più piena e soddisfacente possibile, sotto gli aspetti degli affetti e della vita quotidiana, del benessere e della piena realizzazione di se stessi.
Dopo due anni di progettazione, l’esperienza prende ora il via. “Un lavoro rivoluzionario, che mi auguro sia virtuosamente contagioso per altre realtà – commenta Paolo Cendon, il giurista che ha collaborato all’iniziativa –, l’istituzione di questo registro porta con sé considerazioni di base molto importanti: in primo luogo l’idea che le persone con disabilità non siano tutte uguali ma abbiano ciascuna una propria singolarità, che si radica sulla base comune dei diritti civili fondamentali. Si sposta l’attenzione su un piano più personale rispetto ad altri aspetti finora tutelati, andando oltre la consueta ma limitante tutela patrimoniale.”
“Anzi – prosegue Cendon – questo progetto reagisce alla massificazione delle persone con disabilità. Mi auguro che possa servire a dare una spallata al vuoto di strumenti su questo tema e che possa entrare a far parte dei dati contenuti nelle carte di identità. Non una fiammella ideale, quindi, ma un “tabernacolo” descrittivo delle peculiarità e delle volontà delle persone interessate, custodito dal Comune, obbligatorio e vincolante per il futuro. Affinché quest’ultimo punto si realizzi pienamente sarà necessaria una legge nazionale in materia, alla quale stiamo lavorando e per la quale l’esperienza ora in corso a Reggio Emilia sarà un punto di riferimento fondamentale”.