REGGIO EMILIA – Il Ministro dell’Istruzione Bianchi non esclude che a breve venga disposta la didattica a distanza per tutti, ma per il momento si riparte con le lezioni in presenza. Una modalità, però contestata da oltre 2.000 dirigenti scolastici in Italia, firmatari di un documento che chiede lezioni a distanza fino quasi a fine gennaio. Tra questi 10 sono di istituti reggiani.
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“Non sto dicendo che tra due settimane la scuola non chiuderà, dico un’altra cosa, ovvero che nel nostro decreto c’è anche la possibilità di organizzare in maniera diversa la didattica. Quindi, se vi sono le condizioni le scuole sono in grado di utilizzare tutti gli strumenti, anche la didattica a distanza, però per un tempo limitato”, parole del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in una intervista delle ultime ore alla Rai.
Insomma per ora si riparte in presenza, poi si vedrà.
La linea del Ministero di riprendere con le lezioni in presenza nonostante la crescita impetuosa dei contagi è stata contestata da una fetta dei dirigenti scolastici. A livello nazionale è stato sottoscritto un documento in cui si chiedeva la didattica a distanza per almeno due settimane. Un documento sottoscritto da 2.217 presidi.
A Reggio l’adesione, però, è stata bassa, dato che è stato firmato solo da dieci dirigenti scolastici: si tratta, per quanto riguarda la città di Maria Grazia Braglia dello Zanelli, Alessandra Landini dell’istituto comprensivo Manzoni, Teresa Pullia dell’istituto comprensivo Ligabue, Stefano Del Monte dell’istituto comprensivo Galilei.
In provincia figurano i nomi di Rossella Marra del Convitto Corso di Correggio e dei dirigenti degli istituti comprensivi di Bagnolo, Chiara De Ioanna, Sant’Ilario d’Enza, Raffaella Savino, Fabbrico, Patrizia Freddi, Gattatico, Barbara Masocco, Cadelbosco Sopra, Lucia Gargiulo.
Tra questi dieci dirigenti scolastici due stamattina erano assenti.
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