REGGIO EMILIA – Piazzale Europa, di notte. Le persone in coda sono sulla pensilina ma non aspettano l’autobus, sono in attesa che qualcuno dia loro un piatto caldo. Alcune notti la fila è impressionate: quando i volontari dell’associazione “La nuova luce” distribuiscono quello che hanno preparato poco prima in cucina. Senza tetto e disperati, tanti giovani e giovanissimi. Coperti con un cappuccio per il freddo, ma anche forse per non farsi riconoscere.
Non è certo una cosa di cui andar fieri, ma la dignità e la speranza per strada spesso scompaiono. E molto finiscono nelle mani della criminalità. Il giro dei volontari parte da piazzale Europa e poi si sposta in stazione. In piazzale Marconi la situazione è identica. Qui sui binari ci sono anche persone che non escono proprio dai loro giacigli di fortuna a terra, e i volontari si chiedono spesso se sono ancora vivi.
“La nuova luce”, oltre a un pasto caldo, fornisce a molti di loro medicine, indumenti e coperte, offerti anche da tanti cittadini reggiani. “Le fragilità crescono e le persone senza fissa dimora sono sempre più numerose, sempre più vulnerabili, sempre più invisibili – ci dice la presidente, Maria Diletto – In mezzo a tutto questo, c’è anche tanta luce. Quella dei reggiani che continuano a sostenerci con una generosità straordinaria”.
Per questo, la raccolta fondi che l’associazione organizza ormai da quattro anni si chiama “La luce infondo alla strada”: fino al 7 gennaio sarà possibile donare sulla piattaforma Ginger. In cinque anni, l’associazione ha distribuito circa 14mila pasti, collocato 22 persone in alloggi dignitosi e aiutato anche tante famiglie con bambini in situazioni di povertà estrema.
Reggio Emilia degrado zona stazione La Nuova Luce












