REGGIO EMILIA – Un artigiano edile di 40 anni, residente nella Bassa reggiana, con moglie e tre figli a carico, ha ottenuto una riduzione pari al 70% dei suoi debiti. Debiti che aveva accumulato a causa della crisi nel settore delle costruzioni e per via di problemi di salute. In conseguenza di tale situazione, l’abitazione del lavoratore autonomo, vale a dire l’unico immobile di sua proprietà è stata pignorata e ceduta all’asta.
L’uomo, sentendo parlare delle possibilità della “procedura da sovraindebitamento”, prevista dalla Legge 3/2012, nota come “salva suicidi“, si è rivolto allo studio legale degli avvocati Luca Vetrano e Cristina Reda. La soluzione messa a punto gli ha consentito di ribaltare uno scenario che lasciava poche speranze.
Il piano di liquidazione patrimoniale presentato, ha ottenuto l’approvazione del tribunale di Reggio Emilia che ha considerato il lavoratore autonomo pienamente meritevole di accedere ai benefici di legge. L’ammontare dei debiti, pari a 170mila euro circa, è stato così fortemente ridimensionato e fatto scendere al di sotto dei 60mila euro. Di questi, 50mila corrispondono al valore dell’immobile aggiudicato tramite asta. Anziché essere totalmente destinato, come inizialmente previsto, alla banca, tale importo verrà distribuito a tutti i creditori, secondo il loro grado di prelazione. Lo stesso vale per la restante somma oggetto di restituzione da parte del debitore, che è ora tenuto a versar una rata di 150 euro mensili per 4 anni, senza rischi di altre azioni esecutive.
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