REGGIO EMILIA – Negli ultimi mesi, complice la pandemia, è cresciuto anche il numero delle persone che si rivolgono alle mense diocesane. Ma le restrizioni anticovid impedivano di dare una risposta adeguata alle richieste. E’ nata così l’idea delle mense diffuse in città. Per ora sono 3, presto ne aprirà una quarta.
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La Caritas Diocesana, attraverso la mensa di via Adua, ha garantito pur in periodo di pandemia tantissimi pranzi da asporto per i bisognosi. Ma non ha potuto garantire spazi dove consumare i pasti al caldo e non isolati. E per le persone prive di dimora non avere un posto dove consumare il cibo non è un problema di poco conto. “L’idea delle mense diffuse nasce da una esigenza: a febbraio ci siamo trovati di fronte a più persone di prima, nell’impossibilità di poterli accogliere negli spazi di via Adua – spiega Dario Rossi, operatore pastorale della Caritas – L’idea è nata dal basso. Il 23 novembre abbiamo aperto a San Maurizio. Poi si sono aggiunte Santo Stefano e San Paolo, che ha aperto ieri”.
Tra le tre mense diffuse operative in questo momento a Reggio Emilia quella di Santo Stefano è una delle più attive. “Diamo un pasto a chi ne ha bisogno ed è seguito dal centro di ascolto diocesano. Una ventina le persone che vengono tutti giorni, tre/quattro al giorno i volontari”, aggiunge Serena Masiero.
A brevissimo è prevista l’apertura di una quarta mensa in zona Villa Verde. Per l’estate continuerà a funzionare regolarmente nei weekend anche la mensa della Caritas diocesana di via Adua, che poi probabilmente in autunno si sposterà in una nuova struttura messa a disposizione sempre all’interno del progetto delle mense diffuse.