REGGIO EMILIA – “Noi vogliamo tutto”. No, nulla a che vedere con il celebre slogan sessantottino e del movimento operaio. Sì, perché la scritta che compare sui manifesti che hanno tappezzato nelle ultime settimane i muri esterni di alcuni edifici scolastici al Polo Makallé, ma non solo, oltre che nelle ultime ore le pensiline di alcune fermate dell’autobus, sempre in zona polo scolastico di via Makallé, fanno parte di una campagna di mobilitazione nazionale targata “Blocco Studentesco”. Altre affissioni sono state effettuate ad esempio all’esterno dell’Istituto D’Arzo a Montecchio. Stiamo parlando dell’organizzazione studentesca emanazione del movimento di destra radicale CasaPound.
Nei manifesti è ben visibile il fulmine cerchiato simbolo del “Blocco”.
Alcune delle foto che vi mostriamo sono state pubblicate sulla pagine Instagram di Reggio Emilia Tricolore, profilo riconducibile proprio alla stessa CasaPound.
Si tratta di una ulteriore dimostrazione del tentativo di penetrazione nella realtà reggiana di gruppi neofascisti. Non risulta essere presente a Reggio un riferimento né una sede del Blocco Studentesco così come di CasaPound: CasaPound ha, però, un coordinamento regionale e una sorta di quartier generale a Parma.
Da circa un anno a Reggio i segnali di presenza di questi gruppi si sono intensificati, con striscioni affissi ad esempio lo scorso aprile nei pressi della sede del Centro Interculturale Mondinsieme e lo scorso luglio all’esterno della parrocchia del Sacro Cuore sulla vicenda affidi.
I militanti reggiani, secondo indiscrezioni, non supererebbero quota venti.













