REGGIO EMILIA – La realizzazione della nuova sede di Pulcranet completerà l’area produttiva di via Emore Tirelli. L’azienda reggiana, che sta ottenendo un successo mondiale con la vendita online di articoli religiosi e il marchio Holyart, si insedierà sul terreno in cui oggi sorge lo scheletro di un capannone mai completato, ben visibile da anni a chi percorre l’A1. Siamo all’altezza del chilometro 144 dell’autostrada, esattamente di fronte all’area in cui sorgeranno lo stabilimento del gruppo automobilistico Silk-Faw e l‘impianto Iren per il trattamento della frazione organica dei rifiuti. Si tratta di due aree industriali gemelle, collocate una a nord e l’altra a sud dell’autostrada, in un contesto territoriale del tutto simile. Dal punto di vista urbanistico fanno parte di un unico polo produttivo, il polo di Prato-Gavassa, previsto come area produttiva polifunzionale dal Piano regolatore generale del 2001.
L’area a nord dell’autostrada è da anni al centro di polemiche, indirizzate prima contro l’ipotesi di inceneritore, poi di impianto di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti e oggi contro la realizzazione del biogas. Polemiche rinfocolate di recente dalla notizia dell’insediamento di Silk-Faw.
L’area di via Tirelli, invece, pur misurando nel complesso 400mila metri quadrati, si è sviluppata senza suscitare proteste, vuoi per l’assenza di impianti di trattamento dei rifiuti, vuoi perché è cresciuta per gradi, nel corso degli anni. Nel 2009 vi fu insediato il nuovo centro servizi di Transcoop. Nel 2012 fu la volta dello stabilimento Palfinger-Ferrari International. L’ultima arrivata è Kramp, colosso olandese dei ricambi per il settore agricolo, che ha appena realizzato in via Tirelli la propria sede italiana di distribuzione.
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