REGGIO EMILIA – E’ in programma sabato 11 dicembre alle 21 l’appuntamento più pop tra quelli dedicati allo scrittore Pier Vittorio Tondelli, nel trentennale della scomparsa. Stiamo parlande dell’evento di sabato 11 dicembre al Teatro Ariosto. Sul palco Gabriele Romagnoli, editorialista di la Repubblica/ Robinson, e Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, dialogheranno con Luciano Ligabue.
La serata fa parte del programma di “Pier Vittorio Tondelli non era invidioso”, una duegiorni che sabato 11 dicembre e domenica 12 dicembre propone a Correggio e Reggio Emilia momenti di dialogo e confronto dedicati all’intellettuale correggese. A essere messo al centro sarà un lato poco esplorato di Tondelli: quello di scopritore di talenti, di autore aperto e curioso verso gli altri autori e i loro mondi narrativi come testimonia il suo lavoro con le antologie Under 25.
A dialogare con Ligabue sarà Gabriele Romagnoli che ha esordito nella narrativa con un racconto nell’antologia curata da Pier Vittorio Tondelli “Under 25-Giovani Blues”. Ha poi pubblicato dodici libri, tra cui “L’artista”, “Solo bagaglio a mano”, “Senza fine” e, da ultimo, “Cosa faresti se”. Lo affiancherà Padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura, membro della Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon, parte del Boards of Directors della Georgetown University di Washington. Ha scritto per anni di letteratura italiana e americana. Ha fatto parte del comitato scientifico del Centro Documentazione Tondelli di Correggio sin dalla sua fondazione, coordinando i “Seminari Tondelli”. Sullo scrittore correggese ha pubblicato tre volumi e vari saggi in rivista. A dicembre è in libreria con “Fuoco nella notte. Sette parole per immaginare il futuro”( Edizioni Ares).
Come spiega lo scrittore Piergiorgio Paterlini, ideatore e curatore del programma reggiano: “Tondelli è stato un grande scrittore, interprete originale del “postmoderno” e degli Anni Ottanta, “esploratore” curioso di linguaggi, mondi, storie, il primo a indicare con quale sguardo la vituperata provincia, invece di far ripiegare le persone sul proprio asfittico “piccolo mondo antico”, poteva diventare apertura al mondo, senza limiti, senza barriere, senza muri, a dimostrare come Correggio potesse essere New York (e viceversa)”. In un’intervista su Robinson, Ligabue ha raccontato proprio a Piergiorgio Paterlini come il messaggio, o meglio l’incoraggiamento che veniva da Tondelli “era che tutti abbiamo una realtà da raccontare. E che non c’è affatto bisogno di essere nati in una metropoli. Quello che è importante è lo sguardo con cui tu restituisci a tua volta quella realtà”.
“Pier Vittorio Tondelli non era invidioso” si apre sabato 11 dicembre alle 9.00 al Palazzo dei Principi di Correggio (Sala conferenze “A. Recordati”) dove si terrà il XXI Seminario Tondelli con la presentazione di tesi e studi inediti, coordinata da Gino Ruozzi; nel pomeriggio interverranno Marco Belpoliti, Roberto Carnero, Gabriele Romagnoli. Si conclude domenica 12 dicembre alle 11.00 al Ridotto del Teatro Municipale Valli, all’interno del ciclo autunnale di Finalmente Domenica, con “I “suoi” scrittori e i vizi della società letteraria”: un confronto tra alcuni autori scoperti da Tondelli come Romolo Bugaro, Giuseppe Culicchia, Guido Conti e gli scrittori che ne hanno amato il percorso letterario come lo scrittore e critico Paolo Di Paolo e la giornalista Simonetta Sciandivasci.