REGGIO EMILIA – Aveva 47 anni Giangabriele Scarafile, assistente informatico di Brindisi ma da 15 anni residente in città. A ucciderlo il Coronavirus, che tante vittime ha mietuto e continua a mietere nella nostra città come nel resto d’Italia.
Scarafile era un dipendente della Cedacri di Collecchio (Pr) e collaborava da tempo Credem nella sede di via Emilia San Pietro. La sua positività aveva costretto alla quarantena un intero ufficio della banca. Lo scorso 6 marzo aveva avvertito i primi sintomi della malattia con febbre e tosse: portato in Rianimazione al Santa Maria, era poi stato trasferito martedì scorso a Bologna dove, purtroppo, nella serata di venerdì è morto.
Benvoluto non solo dai colleghi parmensi, ma anche da quelli reggiani, amava il suo lavoro, i viaggi e la natura facendo, nel tempo libero, la guardia zoofila della Protezione animali, prestando sevizio presso la Provincia di Reggio Emilia fin dal 2015. La notizia della sua morte è giunta subito anche nel suo paese natale, Latiano, dove il sindaco del paese ha promesso che, una volta terminata la pandemia, verrà eretta una targa in suo ricordo. I dipendenti dell’istituto di credito reggiano, una volta terminate le due settimane di isolamento, non hanno manifestato sintomi.