REGGIO EMILIA – La paura del contagio da Coronavirus attanaglia anche i malviventi: analizzando le statistiche dei carabinieri, nel Reggiano i reati sono calati del 56% in questo mese rispetto al marzo del 2019. Ciò non vuol dire che le forze dell’ordine non siano in campo, anzi.
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C’è stato qualche caso di ladri pizzicati in questi giorni dalle forze dell’ordine e denunciati due volte: per il tentato furto e per il fatto di essere in giro senza un indifferibile motivo, come invece dispongono i provvedimenti anti diffusione Covid-19. Ma in generale è evidente come la paura del contagio abbia fermato anche i malviventi. Lo dicono i dati dei carabinieri. Nella provincia reggiana i delitti sono più che dimezzati, in questo marzo 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il calo complessivo è infatti del 56%. Nel dettaglio, dal primo al 26 del mese non si è verificata nessuna rapina in tutta la provincia. Meno 77% poi dei furti con destrezza e del 69% di quelli in abitazione; meno 47% dei furti di auto e dell’83% dei furti sulle auto, una tipologia di reato solitamente molto diffusa. Sono calati poi del 30% i colpi nei negozi.
“La ragione è riconducibile chiaramente ai provvedimenti di contenimento della libera circolazione e ovviamente ai nostri controlli – spiega il colonnello Cristiano Desideri, comandante provinciale dei carabinieri – Ho ridotto gli orari di apertura al pubblico dei comandi per aumentare il numero di pattuglie sul territorio”.
Di contro, gli aumenti: in primis delle liti in famiglia, fomentate dalla convivenza forzata e dallo stress provocato dalla situazione. Episodi che non sono sfociati in denunce e che quindi non possiamo confrontare con i numeri ufficiali dello scorso anno. Basti però dire che nelle ultime due settimane i carabinieri sono intervenuti 80 volte in provincia per sedare situazioni potenzialmente esplosive: vuol dire in media più di 5 interventi al giorno. E poi 7.500 le telefonate arrivate al 112 sempre negli ultimi 15 giorni, con richieste anche assurde, in tempi come questi: come quella di un ragazzo che voleva sapere come poter andare a farsi fare un tatuaggio.
“La fascia di popolazione che maggiormente ci chiama è quella delle persone più fragili, e quindi degli anziani – continua Desideri – che chiedono ad esempio come fare per poter andare a fare la spesa o per vedere i famigliari“.
Le forze dell’ordine sono in campo in prima linea, uomini e donne alla prese con la malattia – due carabinieri reggiani sono a casa per Coronavirus in buone condizioni – e purtroppo anche con la morte. Nelle ultime ore ci sono stati altri due decessi di militari ad Asti e a Brescia.
“Debbo con grande orgoglio di comandante osservare quello che è l’impegno dell’Arma reggiana – chiosa il comandante – I nostri militari quotidianamente manifestano il desiderio di essere fuori in pattuglia per aiutare la comunità che ha bisogno anche solo di parlare”.
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