REGGIO EMILIA – Dipenderà dal Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il rilancio dell’Italia. Stiamo parlando di miliardi di euro di fondi europei, suddivisi per aree tematiche. Quella dell’inclusione e della coesione peserà per 19,8 miliardi. Una parte di risorse arriverà anche nella nostra città.
Il Comune di Reggio Emilia vuole farsi trovare pronto. Per contrastare la povertà e ridurre le disuguaglianze, 4,5 milioni di euro sono già stati stanziati per il triennio 2021-2023. Serviranno soprattutto a mettere in campo politiche attive del lavoro. Per questo motivo, tra i protagonisti dell’alleanza promossa dall’amministrazione ci sono tutti gli enti di formazione presenti sul territorio. “E’ una risposta che non vuole essere solo assistenziale – ha detto Daniele Marchi, assessore al Welfare – ma anche di promozione e di ‘attivazione’ delle persone”.
In questi ultimi mesi è cresciuto notevolmente il numero di richieste di accompagnamento al mondo del lavoro raccolte dagli sportelli dei poli sociali territoriali. Effetto tangibile della crisi economica provocata dalla pandemia sono i 6mila nuclei famigliari che risultavano sconosciuti ai servizi sociali e che sono emersi nell’ambito delle richieste per i Buoni spesa introdotti dal governo per far fronte al periodo di emergenza sanitaria.
“La capacità di lettura delle nuove povertà va mantenuta alta”, ha affermato il sindaco Luca Vecchi sottolineando come l’alto livello di collaborazione già presente a Reggio tra welfare pubblico e privato sia uno degli aspetti su cui puntare. Il “patto di contrasto” è stato firmato al Tecnolopolo tra Comune, sindacati, associazioni di categoria, le realtà del terzo settore e gli enti di formazione. Una platea composta, finora, da 25 soggetti. Tra i progetti in cantiere ce n’è uno sull’inserimento lavorativo di persone disabili nelle strutture del Parco Innovazione.
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