REGGIO EMILIA – Un contenzioso da parecchi milioni di euro contrappone i Comuni della nostra provincia all’amministrazione comunale di Piacenza. Il nodo del contendere è il valore di liquidazione delle quote possedute dai Comuni reggiani in Piacenza Infrastrutture, società con capitale sociale di oltre 20 milioni, proprietaria delle reti idriche che servono la città di Piacenza. La presenza dei Comuni della nostra provincia in questa società risale ai tempi della costituzione di Enia ed è pari al 40 per cento delle azioni, di cui il 22 per cento in capo al Comune di Reggio.
Gli enti locali reggiani hanno deciso da tempo di uscire da Piacenza Infrastrutture, ma l’accordo con il Comune di Piacenza sul valore delle azioni oggetto di cessione non si trova. E così l’8 gennaio 2026 le parti si vedranno in tribunale. Il Comune di Reggio, infatti, in rappresentanza anche degli altri 41 Comuni reggiani soci, ha promosso una causa civile davanti al Tribunale di Bologna, alla sezione specializzata in materia di imprese.
I soci reggiani hanno chiesto una perizia giurata ad Agac Infrastrutture. Risultato: il pacchetto da cedere avrebbe un valore compreso tra un minimo di 5 milioni e un massimo di 12,5 milioni di euro. Ben diverso l’esito della perizia commissionata da Piacenza Infrastrutture, secondo la quale quel 40 per cento non vale più di 734mila euro. Sulla base di questa valutazione, nel maggio scorso Piacenza Infrastrutture ha bonificato al Comune di Reggio 406mila euro per la sua quota. Il Comune ha incassato, ma ha messo nero su bianco di accettare il versamento solo a titolo di acconto, in attesa della decisione dei giudici.
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