REGGIO EMILIA – C’è un’opera di street art che si sta ultimamente arricchendo di valore nella prima periferia sud della città. Si tratta del “Bambino nel carrello”. Un disegno realizzato in una notte di febbraio di cinque anni fa con uno scopo di protesta: manifestare la disapprovazione nei confronti della realizzazione di un supermercato Conad in via Luxemburg.
Il bambino imprigionato nel carrello ora è finito doppiamente ingabbiato. La casa su cui è stato dipinto, di proprietà di Conad, è infatti avvolta da ponteggi. L’immobile fa parte del cantiere del nuovo punto vendita ed è destinato a ospitare uffici e un bar-caffetteria. Con un atto notarile, gli autori del murale, ne hanno donato i diritti al mercato contadino di Casa Bettola.
“Un luogo d’incontro tra produttori e consumatori, fondato sulla filiera corta e sulla tutela di tutte le parti in gioco”, si legge in una nota che illustra i motivi di questa decisione. Si tratta di “una sorta di risarcimento – viene spiegato – nei confronti di una piccola realtà che la grande distribuzione mette sempre più a repentaglio”.

“Con questo gesto – dichiara l’autore dell’opera – il Collettivo FX ha voluto prolungare la discussione rispetto a un’operazione che, da più parti, viene considerata non solo controproducente ma anche fuori tempo massimo. Oltre alla cementificazione di una delle poche aree verdi della zone (per una superficie totale di circa 29mila mq) c’è infatti la preoccupazione verso un modello – quello della grande distribuzione – che non è più sostenibile. Questo progetto è stato pensato nel 2001 e approvato nel 2014, in un contesto molto diverso da quello di oggi.”
Per raccogliere fondi a supporto di Casa Bettola è stata realizzata una pubblicazione in edizione numerata e personalizzata a mano dall’autore e una shopper del “bambino nel carrello”, in vendita al Mercato di Casa Bettola.
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