REGGIO EMILIA – Commosso ricordo ieri pomeriggio in consiglio comunale di Fabio Vicini, uno dei fondatori del circolo Arci Tunnel, morto a soli 34 anni. “Era padre di due bambini e lavorava ai massimi vertici della Bormioli di Parma. Ha sempre associato l’impegno nel lavoro e nella vita all’impegno sociale. L’ho conosciuto perché è stato rappresentante della sua scuola, il Liceo Moro, e poi Presidente della Consulta Studenti, poi abbiamo fatto servizio insieme a Festareggio e dalla fondazione e nei primi anni del Circolo Arci Tunnel, il principale circolo giovanile della nostra città. Una realtà positiva è meritevole di Reggio Emilia”, ha detto il consigliere Dario De Lucia di Coalizione Civica in apertura dei lavori.
“Di lui ricordo la correttezza morale, il grande lavoro e dedizione che metteva nel seguire i progetti, il suo grande attaccamento alla famiglia e alla comunità. Ci stringiamo nel cordoglio alla moglie Valentina, ai figli Federico e Martina, ai genitori Mauro, Vanna e al fratello Marco tutti membri attivi della nostra comunità e dediti al bene comune come lo era Fabio.”
Poi il consigliere De Lucia ha letto in aula le parole del fratello di Fabio, Marco Vicini, ex Presidente del Circolo Arci Tunnel. Parole che stanno girando sul web e commuovendo molti. “Il mio fratellino Fabio Vicini ci ha lasciato. Lo ha fatto lottando come un leone, come ha fatto in questi nove anni, contro un tumore raro e incurabile, che alla fine lo ha sconfitto ma che non lo ha mai piegato, né gli ha impedito di costruire una vita bella con al centro una famiglia meravigliosa.
Mio fratello era capace di lottare contro un cancro incurabile e, nello stesso tempo, crescere due figli meravigliosi, fare una carriera da top manager in una grande azienda, coltivare innumerevoli passioni e quando necessario dare una mano al Circolo Arci Tunnel, di cui è stato una colonna fin dalla fondazione. Chiunque mi abbia conosciuto sa quanto sono fiero di lui, chiunque lo abbia conosciuto sa perché. Mi lascia un impegno difficile: dimostrarsi degno del privilegio di averlo avuto come fratello, e all’altezza delle sue alte aspettative.”
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