REGGIO EMILIA – A più di 300 persone, forti fumatori ed ex fumatori, sarà proposto di partecipare al programma messo a punto da Ministero della salute e dalla Rete italiana screening polmonare. Un programma che coinvolge una ventina di centri in Italia con l’obiettivo di arrivare allo screening per la diagnosi precoce del tumore al polmone, una delle neoplasie più difficili da individuare.
“Il polmone è un organo non innervato, non causa dolore, non comporta il sintomo classico che poi può mettere in allarme il paziente – spiega Nicola Facciolongo, direttore della Struttura complessa di Pneumologia al Santa Maria Nuova -, anche anatomicamente è un organo complesso, ci sono molte diramazioni. Il nodulo può non essere visto con gli esami endoscopici normali”.
Alle persone sarà proposto di effettuare una tac. Il progetto è sperimentale, il percorso è tutto da strutturare. “Come tutti gli altri screening, anche lo screening al polmone deve essere ripetuto nel tempo – precisa Paolo Giorgi Rossi, direttore della Struttura complessa di Epidemiologia dell’Ausl reggiana -, ci sono studi che hanno dimostrato una riduzione di mortalità con un intervallo annuale altri con un intervallo biennale, questo dobbiamo dimostrarlo”.
L’iniziativa si rivolge a persone tra i 55 e i 74 anni che abbiano fumato per almeno 30 anni un pacchetto di sigarette al giorno, o più pacchetti per un tempo minore. Le prime saranno reclutate nei centri antifumo, ma ci si può anche candidare autonomamente iscrivendosi al sito www.programmarisp.it.
I dati dicono che il 4% delle lesioni individuate corrispondono ad una vera e propria neoplasia, a volte però quello che si trova non è così chiaro. “La prima cosa da fare, quando non sono così tanto sospette è quella di controllarle nel tempo – afferma Pierpaolo Pattacini, direttore del dipartimento di Diagnostica per immagini dell’Ausl -, le persone devono sapere che rischiano di fare un esame che non è sì o no, ma restano in un limbo e non c’è altra cosa da fare. Non c’è da andare da uno specialista, non è che un altro vede meglio. Molte volte devono rieffettuare l’esame e devono tornare da noi dopo 3 o 6 mesi.
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