REGGIO EMILIA – In città sono 8mila le famiglie in difficoltà economica che sono in carico ai servizi sociali del Comune. A loro si aggiungono poi 3mila persone che hanno usufruito dei progetti nati dalla collaborazione tra i
poli territoriali e i loro referenti all’interno della comunità: associazioni, enti del terzo settore, cooperative e singoli cittadini.
I dati sono emersi durante l’incontro, al laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro, tra i rappresentanti dei servizi sociali e diversi soggetti operativi sul territorio. La loro presenza, più capillare, permette di individuare più rapidamente bisogni ed esigenze, un aggancio precoce delle situazioni di diffcoltà. “Lavorare con e per la comunità è una delle cose che abbiamo imparato dalla pandemia – le parole di Daniele Marchi, assessore al Welfare del Comune – Non lo si fa da soli, ma cerchiamo di coinvolgere le risorse che la comunità mette a disposizione delle famiglie”.
Sono 90 i progetti messi in campo che si basano sulla collaborazione tra Comune e realtà territoriali, dai tavoli di quartiere agli sportelli sociali, alle iniziative dedicate alle persone più anziane. Sono 600 i cittadini attivi in modo continuativo: “La comunità è al centro, è la direzione che vogliamo intraprendere anche alla luce di quello che la pandemia ci ha insegnato”, ha concluso.
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