REGGIO EMILIA – Povertà senza dimora: questo il titolo dell’incontro promosso dalla Caritas Diocesana di Reggio che si é tenuto nella sala conferenza del Tecnopolo. E’ stata l’occasione per fare il punto della situazione sulle persone senza fissa dimora nella nostra città e sulle prospettive futuro di contrasto a forme di disagio che spesso si intrecciano con la cronaca, come dimostra anche il tragico fatto avvenuto l’altra notte in stazione.
“A Reggio, dopo la parentesi del Covid e quella positiva dell’intervento sulle ex Reggiane, il numero delle persone senza fissa dimora torna ad aumentare nella nostra città – spiega il direttore della Caritas di Reggio, Andrea Gollini – Abbiamo incontrato nel 2022 428 persone senza dimora, quasi il 60% di chi accedere ai nostri servizi è senza dimore. Si tratta principalmente di uomini, anche se non mancano le donne, e lì la complessità aumenta. Le problematiche vanno oltre la semplice mancanza di una abitazione: documenti, reddito, problemi sanitari, psicologici. La presenza di chi dorme in centro storico e in stazione rende più evidente il fenomeno, che c’è sempre stato. C’è anche tanto lavoro nero. Dove non si aprono canali di immigrazione regolare, si creano sacche di estrema povertà e complessità, che possono sfociare anche in problemi di sicurezza e ordine pubblico”.
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