REGGIO EMILIA – “Al di là del fatto che non si possa morire a 20 anni, per nessun motivo, lascia un grande vuoto“. Le parole del presidente della Croce Rossa reggiana Mario Restuccia sono simbolicamente quelle di tutti i volontari del soccorso, di cui Elena Russo faceva parte. Un gruppo numerosissimo e compatto che non poteva non salutarla per l’ultima volta. Fuori e dentro la chiesa di San Giuseppe a Reggio, le divise erano mescolate ai cappotti dei tantissimi amici, in un pomeriggio d’inverno mite in cui il dolore è ancora misto all’incredulità. Perché metabolizzare è difficile, rendersi conto che la compagna di studio, di vacanze, di avventure, di risate e di pianti non c’è più.
Elena, per tutti Lelly, è nelle foto, nelle stelle, in quel cielo verso cui si levano applausi e palloncini. E’ nelle parole dei suoi parenti e delle sue migliori amiche: “Vorremmo vederti sorridere ancora una volta. L’idea di svegliarci domani senza di te ci fa paura”. E ancora: “Abbiamo il dovere di farti una promessa, di portarti sempre con noi”.
Elena Russo è morta domenica sera: aveva 20 anni, studiava Giurisprudenza e lavorava. Stava trasportando pizze quando ha perso il controllo dell’auto del locale, finendo capovolta in via Tirabassi a Reggio. Un’inchiesta farà luce sulle cause.
Tragico schianto a Reggio Emilia: morta una giovane donna di 20 anni
Reggio Emilia morta funerale Elena Russo indicente stradale











