REGGIO EMILIA – Uno dei punti deboli della sede reggiana dell’ateneo è la carenza di alloggi per gli studenti fuori sede. “E’ abbastanza difficile trovare – dice uno studente – Più che altro il costo è molto elevato. Spesso, trovi pochi posti oppure non ce ne sono proprio. E’ difficile trovare un costo accessibile per noi”. Ricerche di una stanza che diventano un’odissea. Prezzi che in più casi vengono definiti esorbitanti. Gabriele è al primo anno di Scienze infermieristiche e da una settimana è a caccia di un alloggio: “Non sono riuscito a trovare niente, ho chiesto anche ad agenzie”.
L’agenzia, alla quale va versata una commissione pari a un mese d’affitto, certamente può fare da scorciatoia. E’ stata la strategia adottata da Samuele dopo un mese di pellegrinaggio in sistemazioni temporanee. “Un bilocale in pieno centro, il prezzo credo sia nella norma: 400 euro circa più le utenze. Come condizioni potrebbe andare anche meglio, ma per uno studente direi che è il livello standard”. Il proprietario di un’abitazione da 120 metri quadrati può arrivare a chiedere complessivamente ai tre inquilini ospitati 1.500 euro. “Ho sentito parlare di 500 euro a testa, invece io pago 100 euro in meno, escluse ovviamente le utenze, però è incluso il condominio e l’acqua. Quindi, mi ritengo fortunata. Condivido con altre tre studentesse”.
Come Martina, anche Sara si sente fortunata per aver trovato una stanza a 380 euro in un appartamento condiviso con altre due ragazze. Una cifra inferiore a quella sostenuta un anno fa, in nero… “Ero in un monolocale piccolissimo, in buone condizioni, ma pagavo di più rispetto a quest’anno. Ora sono in una casa con due coinquiline, molto più grande. Avevo accettato perché ero alle strette, ero al primo anno, abbiamo molte ore di tirocinio, tante ore di lezione”.
Il fenomeno degli affitti in nero rivolti agli studenti è finito sotto la lente della guardia di finanza e dell’Agenzia delle Entrate. Attraverso accertamenti, sono emerse 302 posizioni considerate sospette. Situazioni anomale individuate ad esempio partendo dalle intestazioni di utenze domestiche oppure incrociando dati quali le richieste per l’assegnazione del medico di base e i contratti regolarmente registrati.
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