REGGIO EMILIA – I carabinieri reggiani, con il testa il tenente colonnello Aniello Mautone (comandante del reparto operativo) e del maggiore Francesco Coratti (comandante della compagnia di Reggio), hanno partecipato questa mattina al cimitero monumentale ad una sentita cerimonia di commemorazione e ricordo della medaglia d’oro al Valor Militare Leone Carmana. Presente anche una rappresentanza dei militari in servizio e dell’Associazione nazionale carabinieri in congego e della Associazione combattentistica d’Arma.
Al carabiniere eroe è intitolata la caserma cittadina. Dopo la messa officiata dal cappellano militare della Legione Carabinieri Emilia Romagna don Giuseppe Grigolon, i carabinieri hanno deposto una corona alla lapide che ricorda il sacrificio di Carmana. Alla cerimonia hanno partecipato anche le più alte autorità cittadine, oltre a due nipoti di Carmana.
Leone Carmana, nato a Gazzano di Villa Minozzo l’11 novembre 1894 dai contadini Giovanni ed Emilia Masini, appena ventenne partecipò alla Prima Guerra Mondiale inquadrato nel 7° Reggimento Fanteria, riportando due ferite. Transitato nell’Arma dei Carabinieri al termine della guerra, vi operò fino al 1923, quando decise di ritornare alla vita dei campi, sposandosi e diventando padre di due bambine. Purtroppo l’Eroe, sopravvissuto a tremende prove, ancor giovane spirò per malattia presso l’ospedale di Reggio Emilia, il 10 febbraio 1926. E’ stato decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare con questa motivazione: “Piantone all’ingresso di una polveriera, scorto l’avvicinarsi di una settantina di rivoltosi, che già si erano impossessati dei fucili di due corpi di guardia ed intendevano impadronirsi della polveriera stessa, ordinata la chiusura della porta dietro di sé, pur sapendo di precludersi così ogni via di scampo, rispose a colpi di moschetto al fuoco dei ribelli, mantenendosi saldo al suo posto, da solo benché ferito, dando così tempo al sopraggiungere di rinforzi, coi quali concorse poi a fugare i facinorosi, sventando in tal modo il criminoso tentativo. Esempio mirabile di eccezionale presenza di spirito, di coraggio e di altissimo sentimento del dovere”.