REGGIO EMILIA – Il bilancio consuntivo 2020 del Comune ha mostrato che il gettito della Tari continua a crescere: circa 37 milioni nel 2019, 39,7 milioni nel 2020.
E’ un dato sorprendente, se si tiene conto che l’amministrazione – per dare una mano alle attività costrette a chiudere fra marzo e maggio 2020 – ha applicato 1,7 milioni di euro di sconti per le utenze non domestiche. Il piano economico del servizio rifiuti prevedeva in effetti un incremento delle entrate, ma a parità di tariffe. La crescita del gettito, dunque, è frutto del recupero dell’evasione. Un ruolo importante in questo senso lo ha giocato l’introduzione della tariffa puntuale collegata al sistema di raccolta porta a porta, che ha fatto venire a galla le irregolarità.
Recentemente, il Comune ha varato un nuovo pacchetto di sconti per oltre un milione di euro da applicare sulla prima rata Tari del 2021. Ne beneficeranno bar, ristoranti, impianti sportivi, circoli e altre attività penalizzate dalle restrizioni anti Covd. Per il comune capoluogo il gettito è passato in 6 anni da 32 milioni a quasi 40. A Reggio Emilia le tariffe sono ferme da due anni, ma restano ampiamente superiori a quelle degli altri comuni capoluogo di provincia serviti da Iren.
Reggio Emilia Iren Tari tassa sui rifiuti