REGGIO EMILIA – E’ stato trovato privo di vita in un monolocale ricavato all’interno della chiesa evangelica di via Monti Urali, nella zona artigianale di San Maurizio. Quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta d’ingresso, si sono trovati davanti il corpo senza vita di un uomo di origini straniere, morto ormai da tempo e accasciato sopra a una brandina. Il tutto si è verificato nel pomeriggio di ieri.
Accanto a lui alcuni farmaci per curare la febbre, ma nessun documento che potesse attestarne l’identità. Gli inquirenti propendono per la morte naturale, ma sono comunque tanti i punti ancora oscuri della vicenda su cui la polizia sta cercando di fare luce.
Sono stati i conoscenti a lanciare l’allarme: la vittima, sulla quarantina, viveva all’interno di quel piccolo appartamento all’interno della chiesa frequentata soprattutto da fedeli provenienti dall’Africa centrale. Come raccontato dagli stessi alla polizia, da qualche giorno l’uomo non stava bene e così, quando non hanno ricevuto risposte dopo averlo più volte chiamato, è partita la telefonata alle forze dell’ordine. Ora, saranno le indagini a cercare di ricostruire cosa possa essere accaduto e, soprattutto, quale sia stata la causa del decesso. In via Monti Urali è giunta anche la Scientifica per repertare ogni possibile dato: lo stato febbricitante e la presenza dei medicinali per far scendere la febbre rinvenuti accanto alla brandina possono far pensare a una morte legata al Covid.