REGGIO EMILIA – Un commercio in sofferenza, complici anche gli effetti di questa continua situazione da emergenza Covid, che toglie ancora più ossigeno alle attività. Eppure i dati raccontano di un sostanziale equilibrio tra aperture e cessazioni che comunque restano in numero significativo. I numeri riferiti alla situazione sia in centro storico a Reggio che nella periferia, sono forniti dall’ufficio attività produttive del Comune di Reggio.
Dal 1 gennaio al 31 dicembre del 2020 quando il lockdown aveva chiuso negozi, bar e ristoranti, le attività alimentari in città hanno registrato 58 aperture e 30 cessazioni, nelle altre attività a fronte di 73 aperture si registrano 65 cessazioni e infine i pubblici esercizi con 20 aperture e 14 chiusure. Quattro le attività di medie grandi dimensioni che hanno abbassato definitivamente le serrande fuori dal centro. L’arrivo dei vaccini ha permesso all’economia di ripartire e siamo a quest’anno: il saldo tra aperture e cessazioni resta positivo ma è tutto a vantaggio dell’ area in periferia dove si registra maggiore dinamismo.
“Per il commercio in sede fissa si conferma una tendenza in sofferenza- spiega Mariafrancesca Sidoli, Assessore alle Attività produttive del Comune di Reggio- ed è quella che determina le aperture e le chiusure continue di attività. Gli sconti Tari, il bando contributi, le esenzioni sono alcune delle misure messe in campo dall’Amministrazione e che hanno permesso che il segmento potesse in qualche modo reggere”.
Un centro storico che fatica a rilanciarsi e dove molte attività oggi sono legate a temporary store, cioè attività commerciali che aprono per un tempo limitato per poi chiudere. Ci si prepara adesso alle feste del periodo natalizio che deve fare i conti con rincari in quasi tutti i settori.
“Abbiamo continuato ad investire – aggiunge Sidoli – e ad esempio per questo Natale abbiamo prodotto una serie di bandi a sostegno del centro storico, abbiamo partecipato a bandi regionali e ci siamo aggiudicati un piano di investimenti biennali su cui andremo a lavorare per tutto il 2022 e il 2023. Oltre a questo stiamo lavorando per ulteriori investimenti tra pubblico e privato”.
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