REGGIO EMILIA – L’aggressione di giovedì è avvenuta ai danni di un passeggero, ma bersaglio di comportamenti violenti ad opera di ragazzi, che spesso agiscono in gruppo, sono spesso gli autisti. Un problema che i sindacati ora tornano nuovamente a sottolineare. “Il tasso di aggressività è cresciuto a dismisura negli ultimi anni – dice Giuseppe Ranuccio fa parte della segreteria della Filt Cgil di Reggio ma che parla a nome di tutte le sigle dei trasporti -, la risposta del presidente di Seta è stata orientata a minimizzare la questione. Il problema è importante, pur essendo di dimensione sociale crediamo che l’azienda debba mettere in campo delle azioni risolutive”.
Sotto i riflettori torna la necessità di arginare le angherie commesse da utenti giovani o giovanissimi. Un richiamo da parte del conducente, che magari invita ad abbassare il volume di una cassa amplificata portatile può trasformarsi in scontro. “Tutti i giorni – dice Ranuccio – i lavoratori sono soggetti ad aggressioni fisiche e verbali. Vorremmo che l’azienda si costituisse parte civile ogni volta che c’è un lavoratore coinvolto e parte lesa, con una tutela fino al terzo grado di giudizio.
Tra le richieste c’è l’assunzione di nuovi addetti alla verifica dei titoli di viaggio. “Politiche di investimento riguardanti l’assunzione di nuovo personale, unite a corsi di formazione, potrebbero non dico risolvere il problema ma almeno attenuarlo”, afferma il rappresentante sindacale. Contestato, inoltre, il fatto che in seguito all’episodio violento di giovedì, non vi fosse nessun dipendente a disposizione per poter raggiungere e dare sostegno al conducente del bus teatro del fatto di sangue. “Dalle notizie che abbiamo l’autista è stato lasciato per più di tre ore da solo a gestire la situazione, per noi si tratta di un fatto gravissimo”.
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