REGGIO EMILIA – Il Tribunale di Bologna ha imposto la misura del controllo giudiziale per la durata di un anno nei confronti di una società di costruzioni immobiliari di Reggio Emilia. L’azienda si chiama LG Costruzioni Srl, ha la propria sede in via Vincenzo Ferrari, non lontano da via Emilia all’Angelo.
Il provvedimento messo in atto è il primo in Italia nel suo genere in quanto proposto all’organo giudicante, in forma congiunta, dal procuratore distrettuale di Bologna e dal questore di Reggio Emilia, con il supporto investigativo del Servizio centrale anticrimine della Polizia di Stato.
Il controllo giudiziale prevede la nomina di un amministratore giudiziario che si affiancherà agli amministratori della società, per allontanare il rischio di infiltrazioni mafiose. La ditta continuerà dunque ad esercitare la propria attività, in un’ottica anche di salvaguardia occupazionale.
La società destinataria opera nel settore edilizio da circa un decennio nella provincia reggiana e di recente, in seguito ad una modifica della compagine aziendale, era finita sotto la lente della Questura.
Le indagini hanno appurato che i soci erano riconducibili ad un nucleo familiare, facente capo ai cugini Ignanzio e Antonino Salvo, originario della provincia di Palermo.
Ignanzio Salvo già condannato per associazione mafiosa in quanto appartenente alla “famiglia” di Salemi, nel 1992 era stato vittima di un agguato di stampo mafioso da parte degli esponenti di “cosa nostra” Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e Antonino Gioè.
Per la precisione “LG Costruzioni srl” risulta gestita proprio dai figli di Ignazio Salvo, Luigi e Maria che da anni ormai si sono trasferiti in Emilia. Tra i soci c’è anche la vedova del boss.
Dalle indagini è emerso che la società favoriva aziende e ditte riconducibili a gruppi di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, appartenenti al clan “Grande Aracri” di Cutro.
Sul provvedimento messo in atto dal Tribunale di Bologna è intervenuta con una nota l’europarlamentare M5S Sabrina Pignedoli: “Come mai la LG dei Salvo – domanda la deputata europea – era nella White List della Prefettura e aveva partecipato alla ricostruzione post terremoto nel modenese per oltre 2,5 milioni di euro, con un totale di 9 interventi?”.
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