REGGIO EMILIA – Un’assenza che si fa sentire da ormai un anno: quella degli animali al parco delle caprette di via Monte Cisa. L’atteso ritorno riguarda ruminanti ed equini a cui compete il ruolo di fare da mascotte ai tanti fruitori di un’area verde che sta molto a cuore ai reggiani.
In via Monte Cisa le caprette che danno il nome al parco se ne sono andate alla fine di agosto 2022. Da allora sono rimasti vuoti il recinto e la stalla che le ospitavano, assieme a un pony e un asinello. Terminato il periodo di concessione degli spazi, la cooperativa Laboratorio Lesignola di Canossa, incaricata della gestione degli animali, non se l’è più sentita di proseguire. Il Comune ha dovuto così riassegnare il servizio.
La tempistica è stata più lunga del previsto, dato che il primo bando, poco appetibile dal punto di vista dei compensi, è andato deserto. Al secondo tentativo, con importi pressoché raddoppiati, è giunto il nome del nuovo gestore: si tratta della nota asineria didattica di San Maurizio, realtà ormai storica, gestita da Massimo Montanari ed Eugenia Dallaglio, in questo periodo impegnati con i campi estivi che coinvolgono centinaia di giovanissimi.
La chiusura della gara a giugno non ha loro consentito di dedicarsi da subito al ripopolamento del parco delle Caprette. In programma ci sono alcuni lavori di riqualificazione delle strutture con successive certificazioni da parte dell’Ausl. Verso la fine di ottobre è previsto l’arrivo dei nuovi inquilini.
La questione del cibo, che può sembrare triste negare alle simpatiche bestiole, necessita di una precisazione vista l’inefficacia delle targhe con la scritta “vietato dare da mangiare agli animali” che torneranno ad essere presenti in più punti. Offrire anche solo uno spuntino, che va moltiplicato per tutte le volte che il gesto si ripete nell’arco della giornata, può rappresentare un rischio per la salute, origine di problemi digestivi e persino di avvelenamento degli amici a quattro zampe.
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