REGGIO EMILIA – Il comune capoluogo è uno di quelli in cui si è registrato il maggiore consumo di suolo nel corso del 2021 in Italia rispetto all’anno precedente. L’aumento è pari a circa 35 ettari. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Si tratta di un ente pubblico di ricerca italiano, istituito nel 2008 e sottoposto alla vigilanza del ministero della Transizione ecologica.
Nell’analisi effettuata da Ispra, il comune con l’indice di crescita in tema di spazi occupati risulta essere quello di Roma seguito da Ravenna e Vicenza, poi Reggio Emilia, Catania e Novara. Nella nostra città il dato dipende in gran parte, per circa l’80%, dal cantiere per l’impianto Forsu di Gavassa, da quello del nuovo parcheggio Terminal One alla stazione Mediopadana e dal nuovo polo logistico dell’azienda Kramp, a ridosso della A1.
In regione, nel 2021, il comune nel quale c’è stato il maggior consumo di suolo è Ravenna con oltre 7mila ettari, poi Parma e Ferrara (entrambe sopra i 5mila), mentre Reggio è quarta con circa 4.800 ettari. Se prendiamo in esame la variazione tra 2020 e 2021, Reggio Emilia è invece seconda con 35 ettari in più dopo Ravenna che ha aumentato di 69 ettari la quota di consumo.
A livello regionale, la Valle d’Aosta è la regione con il consumo inferiore mentre gli incrementi maggiori sono avvenuti in Lombardia (con 883 ettari in più), Veneto (+684 ettari) ed Emilia Romagna (+658).
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