REGGIO EMILIA – Nella nostra città la fragilità cresce, ma per ora non esplode nei numeri pur lasciando in dote all’anno che verrà una forte preoccupazione. E’ costante, ad esempio, il dato delle famiglie in carico ai servizi sociali, ma c’è un aspetto che adesso è la vera emergenza nascente e, questa sì, crescente.

C’è una fascia di persone sempre più consistente che è da sempre troppo ricca per entrare nelle liste per un alloggio popolare, ma allo stesso tempo, da adesso, troppo povera per potersi permettere un affitto. L’importo che il Comune destina a pagare notti in hotel a famiglie senza casa è passato dai 70mila euro del 2016 ai 230mila del 2021, ai 350mila del 2022 ancora in corso. Vuole dire, ovviamente, che più persone hanno avuto bisogno di questa risposta emergenziale, ma anche che ne hanno avuto bisogno per un periodo molto più lungo di una o due notti.
“Sono famiglie magari numerose, in cui c’è un reddito ma con un contratto indeterminato”, ha spiegato Daniele Marchi, assessore comunale al Welfare. Sono 8.164 le famiglie in carico ai servizi nel 2021. Il 10%, 850 nuclei, riceve un sussidio dal Comune che da questo punto di vista ha ridotto però il budget: era 1.200.000 euro nel 2016, l’anno scorso è stato un milione scarso. Effetto del reddito di cittadinanza, probabilmente da riformare ma non di certo adesso, dice Marchi. “Se questo strumento nel 2023 non ci sarà più, queste persone come faranno? Siamo nelle condizioni di non aumentare tasse e servizi, ma non siamo nelle condizioni di aumentare gli investimenti”.
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