REGGIO EMILIA – La Giunta comunale di Reggio ha approvato la proposta di Bilancio previsionale 2026, che nelle prossime settimane approderà in Consiglio comunale per l’esame e il voto definitivo. Una manovra da 10 milioni di euro definita necessaria e responsabile dall’amministrazione, chiamata a fronteggiare un quadro finanziario più complesso rispetto agli anni precedenti. Secondo la Giunta, l’intervento è reso indispensabile da una serie di fattori che hanno pesato sui conti dell’ente: la mancata copertura di 5 milioni di euro nel 2026 da parte del Governo, che va ad aggiungersi agli 11 milioni di tagli ai trasferimenti degli ultimi 5 anni. Un insieme di voci che, secondo il sindaco Marco Massari, impone una correzione di rotta mirata, equilibrata e senza ricadute sui servizi essenziali.
“Per il welfare avremo a disposizione 74 milioni di euro, di cui 28 a carico del Comune. Per il sistema educativo 43 milioni, la gran parte a carico dell’Amministrazione. Aumenteremo di 44 posti il servizio nidi”, spiega il primo cittadino.
Dei 10 milioni della manovra, la parte più consistente, 7 milioni, arriverà da razionalizzazioni interne: risparmi e riduzioni di spesa che assicura l’amministrazione, non toccheranno i servizi ai cittadini. L’efficientamento della macchina comunale e il rinvio di spese non prioritarie consentirà di risparmiare 2 milioni, i trasferimenti alle società partecipate saranno ridotti di un milione 700mila euro, mentre la lotta all’evasione fiscale porterà un milione e mezzo in più.
Poi c’è l’intervento sull’addizionale comunale Irpef, che viene riorganizzata in un unico scaglione con aliquota allo 0,80%. Restano esenti i redditi inferiori ai 15.000 euro, una scelta che conferma l’impianto sociale seguito negli ultimi anni. Il ritocco dell’Irpef produrrà un gettito aggiuntivo di 2,8 milioni di euro, di cui 2,5 milioni derivanti dall’aumento e 300.000 euro dall’incremento dei redditi.
Le simulazioni indicano un impatto economico relativamente contenuto per i contribuenti, con un aumento pro capite stimato tra 17 e 32 euro all’anno, a seconda del reddito. L’amministrazione sottolinea inoltre che si tratta dell’unico intervento fiscale previsto nel Bilancio e che non sono previsti ritocchi delle tariffe dei servizi comunali, nemmeno l’adeguamento Istat, scelta motivata dalla volontà di non aggravare ulteriormente la pressione sulle famiglie.
“Questo ci permetterà di proseguire la nostra attività amministrativa che mette al centro il benessere e i bisogni dei cittadini, la cura del territori, la rigenerazione e la sicurezza urbana per una città sempre più attrattiva e curata”.
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