REGGIO EMILIA – Parliamo di reddito di cittadinanza, la misura di contrasto alla povertà e di inserimento lavorativo introdotta ormai un anno fa dal primo governo Conte. La legge impone ai beneficiari, salvo esoneri, lo svolgimento di attività di pubblica utilità. Nell’organizzazione sono coinvolte in modo cruciale le amministrazioni comunali.
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Un esercito di cittadini a disposizione dei Comuni, pronti a occuparsi di mansioni che vanno dall’assistenza domiciliare rivolta alle persone con fragilità alla cura di luoghi pubblici quali parchi o biblioteche. Lo prevede il decreto del ministero del Lavoro pubblicato l’8 gennaio, data che ha segnato il via ad una nuova fase per coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza. Nella nostra provincia i beneficiari sono 3.553, con un assegno mensile in media pari a 458 euro. Per continuare a percepirlo dovranno svolgere attività socialmente utili, pena la decadenza del sussidio. Una sorta di volontariato obbligatorio, della durata di almeno 8 ore settimanali, che si aggiunge agli impegni rivolti alla ricerca di un lavoro.
Sono esonerati i percettori con più di 65 anni d’età, quelli con disabilità, oppure quelli che risultano occupati ma con un reddito tale da consentire l’accesso al reddito di cittadinanza. Non sono tenuti a partecipare nemmeno coloro che accudiscono minori o persone non autosufficienti.
Tutti i beneficiari tenuti a dare il proprio contributo in attività a sostegno della collettività devono indicare le proprie preferenze in materia di volontariato. La lista dei progetti è invece di competenza dei comuni, oppure delle unioni di comuni. Un lavoro organizzativo intricato per le amministrazioni, che stanno muovendo i primi passi al fine di cogliere un’opportunità rappresentata da una fonte copiosa di risorse umane. Circoscritta al comune capoluogo, la platea interessata è di circa un migliaio di persone reclutabili tra le 1969 che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza. Andranno a potenziare in modo capillare la variegata lista di attività, ovviamente non retribuite, che da anni coinvolgono migliaia di cittadini in iniziative quali l’accompagnamento a scuola dei bambini tramite i bicibus o i pedibus, la gestione di eventi culturali e la cura del verde pubblico, compresa la manutenzione di panchine e giochi per i più piccoli nei parchi, fino alla rimozione delle scritte sui muri e dei graffiti vandalici.
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