REGGIO EMILIA – I promotori lo hanno presentato come uno “spazio autogestito” che non si sostituisce ai servizi territoriali e che non ha la pretesa di avere risposte a tutto. Uno strumento a disposizione delle persone in difficoltà, più ai margini, meno tutelate, per superare gli ostacoli nella fruizione del diritto alla cura.
Oltre allo sportello di orientamento ai servizi territoriali sociosanitari esistenti a Reggio, a Casa Bettola saranno aperti due sportelli di supporto e ascolto: Salute sessuale e salute riproduttiva da un lato e Salute psicologica dall’altro. Un servizio che sarà curato in maniera volontaria da operatori sanitari insieme ad attivisti degli spazi sociali. “L’Officina di cura popolare – spiega l’ostetrica Giulia Ranzani – sarà ad accesso libero e gratuito. Si propone di accogliere le richieste delle persone che non trovano risposta nei servizi esistenti. Vogliamo aiutare le persone ad orientarsi”.
Come avverrà la gestione delle richieste di assistenza? “Verrà effettuato un triage non solo sanitario, ma anche sociale”, aggiunge Ranzani.
Il servizio sarà attivo il giovedì dalle 18 alle 20.












