REGGIO EMILIA – Dopo quella del finto carabiniere, aiutato da un finto avvocato, ora i malviventi provano a far cadere nella loro rete gli anziani con una nuova truffa, quella del Covid.
In questi giorni il centralino della questura sta ricevendo tante chiamate di vittime di raggiri o di tentati tali, come quello messo in piedi questa mattina, poco prima delle 13, ai danni di una donna di 81 anni. Chiamata sul telefono fisso, la vittima si è sentita dire da una voce di donna che recitava i panni della nipote che la stessa aveva preso una rara forma di Covid e che era in fin di vita. Inoltre, figlio e nuora erano già andati a fare il tampone per accertarsi di non averla contratta. Poi, al telefono è giunto un uomo che, spacciandosi per medico, con accento straniero ha detto alla vittima che servivano 25mila euro per fare arrivare dalla Svizzera un’iniezione in grado di salvare la vita alla ragazza.
La vittima ha ovviamente risposto che non disponeva di quella cifra e, a quel punto, il malfattore le ha detto di riempire una borsa con quanti più gioielli e oro possedesse. Per sua fortuna, l’81enne ha chiamato il figlio sul cellulare, appurando che in realtà nulla di quello che gli sconosciuti le avevano raccontato fino a quel momento corrispondeva a verità. A quel punto, vistisi scoperti, al telefono fisso hanno riagganciato. Immediatamente, è partita la denuncia alla polizia.