REGGIO EMILIA – Diciassette giorni di indagini serrate fino agli arresti avvenuti all’alba di questa mattina: i carabinieri reggiani hanno stretto le manette ai polsi dei due presunti autori dei brutali pestaggi avvenuti lo scorso 16 settembre nel quartiere cittadino di Santa Croce. A finire in manette due 25enni: un dominicano e un coetaneo albanese. Entrambi sono residenti in città, sono stati rintracciati nelle rispettive abitazioni e condotti in carcere.
Nel corso delle perquisizioni, effettuate con l’unità cinofila della polizia locale dell’Unione Bassa Reggiana, i militari hanno individuato la Fiat Punto utilizzata con ogni probabilità dai due durante il raid e anche indumenti coincidenti con quelli indossati il giorno dei pestaggi. Un risultato, quello raggiunto dagli investigatori dell’Arma, coordinati dalla procura, ottenuto grazie all’analisi della videosorveglianza, a riscontri scientifici e a elementi emersi dalle testimonianze raccolte.
I due erano entrati in azione poco dopo le 5 di quel giorno: tra via Saragat e via Del Chionso avevano prima investito in auto e poi aggredito a suon di calci e pugni un 44enne autista di Til che si stava dirigendo a piedi al lavoro. Il malcapitato era stato sfregiato in viso con un collo rotto di bottiglia: per la vittima si sono rese necessarie due operazioni chirurgiche a una gamba e un delicato intervento al volto nel reparto di Chirurgia maxillo facciale del Maggiore di Parma. Poco dopo, in zona via Adua, si erano accaniti su un 36enne musicista che stava correndo, il quale aveva riportato traumi in diverse parti del corpo.
Una violenza non a scopo di rapina, nessuna spedizione punitiva: una furia fine a se stessa in stile arancia meccanica. Un fatto che ha suscitato grande clamore e apprensione in città. Un giallo che oggi, grazie al lavoro dei carabinieri, non è più tale.
Ad esprimere soddisfazione per l’arresto interviene il sindaco Marco Massari: “E’ una notizia molto positiva. Una notizia per cui è necessario ringraziare il lavoro investigativo dei carabinieri che, coadiuvati dalle telecamere di videosorveglianza attive nel quartiere, ha portato all’individuazione dei colpevoli. Siamo certi che la magistratura, di cui abbiamo piena fiducia, stabilirà pene commisurate a un gesto violento, folle, intollerabile”.
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