REGGIO EMILIA – Arberie Nagavci, ministra dell’Educazione della Repubblica del Kosovo, si trova in città per rafforzare la sua conoscenza dell’approccio educativo e dei servizi 0-6 anni messi a disposizione da Reggio per i più piccoli. Il Reggio Emilia Approach, filosofia educativa della prima infanzia, è infatti un’eccellenza pedagogica riconosciuta internazionalmente.
“Voglio vedere da vicino il lavoro che si svolge – le sue parole – e capire quali possano essere le prospettive di una futura collaborazione per le scuole di Reggio Emilia e quelle scuole dell’infanzia del Kosovo. Sappiamo che, una volta investito nell’educazione della prima infanzia, ci sarà un futuro ritorno nelle famiglie, negli individui e nello sviluppo generale della società kosovara”.
La visita della ministra si inserisce all’interno del programma Pedakos, progetto della durata di 3 anni di cooperazione con il Kosovo promosso dall’Ong reggiana Volontari nel Mondo, Reggio Children e dal Comune di Reggio Emilia. Il Kosovo è uno stato giovane se si considera che la sua indipendenza dalla Serbia è avvenuta soltanto nel 2008; per questo motivo, è alla ricerca di una sua identità che gli permetta di inserirsi a pieno titolo nel panorama geopolitico europeo. La ministra Nagavci approfondirà non solo il percorso storico, culturale, politico e pedagogico dei nidi e delle scuole dell’infanzia della città, ma visiterà anche luoghi significativi quali il centro Malaguzzi e Remida.
Reggio Children e il sistema educativo reggiano lavora da tanti anni con il Kosovo per lo sviluppo della qualità nelle scuole dell’infanzia – ha affermato il presidente, Cristian Fabbi – L’incontro di oggi è una celebrazione con l’avvento della ministra di questo percorso, ma anche l’occasione per identificare nuove strade di collaborazione considerando che il Kosovo sta andando attraverso un percorso di riforma politica dei propri servizi educativi. Reggio Children contribuisce a nome della città, con la propria storia e la propria consapevolezza dei servizi educativi, alla creazione di 15 scuole che possano diventare un riferimento”.
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