REGGIO EMILIA – Un torero dall’acconciatura rock’n’roll che assomiglia molto a Elvis: è Figaro del “barbiere di Siviglia” firmato Fondazione I Teatri, coproduzione con Fondazione Teatro Comunale di Modena.
L’opera, con le musiche di Gioachino Rossini, avrebbe dovuto debuttare il 26 marzo al teatro Valli, finalmente riaperto. Ma purtroppo non sarà cosi: sarà però presentata al pubblico virtuale domenica 11 aprile, alle 17, sul sito operastreaming.com, il portale dell’opera italiana. Il Valli, dunque, in queste settimane è nuovamente pieno di vita: 150 persone circa sono impegnate nelle prove, tra distanziamenti, sanificazioni e tamponi quasi quotidiani.
A dirigere l’orchestra Filarmonica dell’Opera Italiana è il giovane maestro Leonardo Sini, classe 1990. “Rossini è, in epoca di pandemie, una efficacissima medicina per la nostra salute emotiva e regala sollievo immediato – spiega – da usare senza precauzioni e, all’occorrenza, anche a dosaggi esagerati”.
Il “barbiere di Siviglia” è così un’opera colorata e divertente, con scenografie pescate dalla storia dell’arte: “Una sorta di collage dadaista tridimensionale dove tutto è artificioso e inverosimile”, a detta dello scenografo Nicolas Bovey. “Mi sono immaginato lo spettacolo come un grande ingranaggio ad orologeria, una spazio vuoto che di scena in scena si riempie di immagini ed elementi che niente abbiamo a che fare con la Spagna della tradizione”, spiega il regista Fabio Cherstich. I costumi sono firmati Arthur Arbesser, astro nascente della moda internazionale prestato al teatro. Uno spettacolo dunque che ha tutte le carte in regola per portare di casa in casa il buonumore, in attesa di tornare a teatro.
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