REGGIO EMILIA – Immobili confiscati a persone legate alla criminalità organizzata utilizzati a beneficio della collettività. Per il Comune di Reggio Emilia si tratta della prima volta, mentre a livello provinciale è nota a Brescello la collocazione della nuova sede della Protezione Civile prevista nei capannoni un tempo di proprietà di esponenti affiliati alla ‘ndrangheta.
Sono vincolati a dei percorsi amministrativi lunghi i beni tolti alle mafie, a una gestione giuridica complessa complice del loro inutilizzo. Qualche scorciatoia è però possibile, come dimostra l’accordo che mette a disposizione di cinque famiglie reggiane con difficoltà abitative altrettanti appartamenti. “Iniziamo da questi cinque alloggi gestiti dall’amministratore giudiziario per conto del tribunale di Bologna e li possiamo dedicare, almeno in via temporanea in attesa della confisca definitiva, a cinque famiglie che hanno bisogno di una casa e sono seguite dai nostri servizi” dice Lanfranco De Franco, assessore alla Casa e al Patrimonio del Comune di Reggio.
La stipulazione di un contratto di comodato d’uso con l’amministratore giudiziario ha consentito di giocare d’anticipo. Le cinque abitazioni, distribuite in condomini che si trovano in quartieri diversi, cominciano ad essere sfruttati per finalità sociali prima della loro confisca definitiva, che potrebbe essere sancita fra qualche mese, comunque nell’arco dei prossimi due anni. In tal caso gli immobili passeranno in gestione all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità.
Già dal prossimo mese in tre appartamenti potranno fare ingresso nuclei famigliari seguiti dai servizi sociali e in condizioni di disagio abitativo. Per gli altri due occorre attendere l’ultimazione di piccoli interventi di manutenzione, a carico del Comune che fa fronte anche alle utenze. L’auspicio è che questa esperienza faccia scuola, aiutando altre amministrazioni comunali o realtà del terzo settore a entrare in possesso di beni sotto sequestro. “Un auspicio è che questa collaborazione che è nata un pò per caso possa trovare un suo sviluppo più formale e più ampio – dice l’amministratore giudiziario Filippo Salvardi -. Sicuramente una mappatura di tutti i beni potrebbe essere uno spunto interessante per consentire a chi potrebbe averne l’esigenza di capire qual è l’offerta dei beni confiscati e sequestrati ed eventualmente manifestare il proprio interesse”.
Alle famiglie bisognose gli appartamenti sequestrati alla mafia. VIDEO
14 febbraio 2022Reggio Emilia: il Comune ha stipulato un accordo con l’amministratore giudiziario. Cinque abitazioni saranno messe a disposizione di altrettanti nuclei familiari