REGGIO EMILIA – Promuovere una coscienza antifascista, antirazzista e femminista. All’obiettivo può contribuire semplicemente una camminata alle porte della città. Da sveglia, ma anche da collante, può fare il suono di tanti tamburi. Si è snodata tra le vie subito a sud del ponte di San Pellegrino, una manifestazione itinerante che ha avuto un’occhio di riguardo per la toponomastica, con una azione dimostrativa. Via D’Annunzio, il poeta che esaltava la guerra, è diventata via Srecko Kosovel, un altro poeta, sloveno, da cui una brigata partigiana prese il nome in un’epoca nella quale la letteratura era bandita.
Sonorità Jazz hanno irradiato il rione C.L.N., denominazione quest’ultima, invece, in sintonia col 25 aprile. Le rose piantate in un’aiuola sono state dedicate alla staffetta Lidia Greci, scomparsa sei mesi fa a 93 anni. Militante dell’Udi, fu la prima assessora della città. Un anno fa, in maggio, aveva accolto nel giardino di casa gli attivisti di Casa Bettola, ideatori, assieme a Pollicino Gnus, della festa “Quartieri Partigiani”.
Centrale in questa edizione 2023 della manifestazione, il tema della lotta di classe, indagato anche attraverso immagini recuperate alle ex Officine Reggiane.
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