REGGIO EMILIA – Un progetto che dà spazio all’innovazione di un genere teatrale, quello del teatro di figura, animato dalla vocazione di tornare a porre in primo piano ed esplorare quegli orizzonti artistici che il lavoro e le opere di Otello Sarzi avevano fatto della nostra città un punto di riferimento per generazioni di artisti in Italia e non solo. La riscoperta di una forma d’arte, quella del teatro di figura o di animazione per adulti, che è da considerarsi una vera arte così come avviene in altri paesi europei.
La quarta edizione del festival “figure da grandi” nasce dalla comune volontà del centro teatrale MaMiMò e dell’associazione 5T, in collaborazione con Teatro Gioco Vita e Fondazione Famiglia Sarzi, di recuperare questa tradizione che ha ispirato intere generazioni di burattinai in Italia e non solo, e dare la possibilità alle nuove generazioni di essere ancora affascinate dall’arte del teatro di figura e dei suoi artisti.
Una sei giorni suddivisa in due weekend – dal 21 al 23 febbraio e dal 28 febbraio al 1 marzo – con spettacoli per tutte le età, mostre, un workshop e momenti di approfondimento come la proiezione del documentario di Mario Bianchi “io di mestiere faccio il burattinaio” o l’incontro con ospiti nazionali “la figura sulla scena contemporanea”.
Si comincia con “la meccanica del cuore”, una coproduzione MaMiMò-Teatro Gioco Vita che andrà in scena domani e sabato alle 21 e domenica alle 17 al teatro Piccolo Orologio. Per informazioni e prenotazioni biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522-383178 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, dalle 14.30 alle 18.30 e nei giorni di spettacolo. Il festival vedrà anche l’apertura straordinaria del museo “casa dei burattini di Otello Sarzi”, gestito dalla fondazione, che nelle giornate di sabato 22 e 29 febbraio (19-20.30) e domenica 23 febbraio e 1 marzo (15-16) aprirà le proprie porte per delle visite guidate alla scoperta del grande patrimonio artistico lasciato in eredità da Otello e dalla Famiglia Sarzi.