REGGIO EMILIA – Dopo il successo di “In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive”, che ha avuto oltre 38 mila visitatori, la sezione di fotografia di Palazzo dei Musei è pronta a riaprire con una nuova importante mostra, curata da Ilaria Campioli, che a partire dall’opera di Luigi Ghirri esamina diverse sperimentazioni fotografiche intorno al tema della natura. In concomitanza con il festival di Fotografia Europea, venerdì 28 aprile alle ore 19.30 sarà infatti inaugurata “Un piede nell’Eden. Luigi Ghirri e altri sguardi. Giardini in Europa e L’Architettura degli Alberi”.

Caserta 1987 @Eredi Luigi Ghirri
Il percorso della mostra
L’esposizione propone un’ampia riflessione sull’elemento naturale mettendo in dialogo tre esperienze autonome che si svolgono all’incirca negli stessi anni e in cui fotografia, disegno e grafica fungono da dispositivi privilegiati nel ricollocare la natura all’interno del nostro orizzonte percettivo nel quale, spesso, occupa un ruolo secondario, di sfondo.
Nella prima sezione, dedicata all’opera di Luigi Ghirri, sono presentate 59 immagini realizzate prevalentemente in parchi e giardini fra il 1984 e il 1988, luoghi in cui, secondo l’autore, è possibile rivivere e sperimentare un sentimento di appartenenza con la natura. Fin dagli inizi, la ricerca fotografica di Luigi Ghirri si caratterizza per un forte interesse verso l’elemento naturale del quale non manca di cogliere e mettere in luce le numerose contraddizioni. Da Colazione sull’erba, serie realizzata fra il 1972 e il 1974, in cui Ghirri opera una potente riflessione sulla trasformazione della natura in puro elemento decorativo, attraverso Un piede nell’Eden, che accoglie lavori realizzati fra il 1984 e il 1988 in diversi parchi e aree verdi d’Italia e d’Europa, l’antropizzazione dell’elemento naturale e la progressiva scomparsa delle aree verdi alle porte delle città lo guidano alla ricerca di una nuova immagine in grado di restituire la complessità di un paesaggio in via di sparizione.
Nella seconda sezione è invece riallestita una selezione di 81 fotografie provenienti da Giardini in Europa, mostra collettiva realizzata nel 1988 con la curatela di Luigi Ghirri e Giulio Bizzarri, in cui sono presentati gli esiti delle ricerche condotte da tredici artisti internazionali (Andrea Abati, Olivo Barbieri, Giovanni Chiaramonte, Joan Fontcuberta, Mimmo Jodice, Gianni Leone, Francesco Radino, Olivier Richon, George Tatge, Ernesto Tuliozi, Fulvio Ventura, Verena Von Gagern e Cuchi White) in aree verdi in Italia e all’estero. L’obiettivo – come dichiara lo stesso Ghirri nel testo introduttivo del piccolo catalogo che accompagna la mostra – non risiede nella ricerca di un’unità stilistica ma, soprattutto, di “sentimenti” per rimettere al centro il senso di appartenenza nei confronti di quei luoghi, riconoscendone così l’importanza e la centralità per la vita delle città e delle comunità.
L’Architettura degli Alberi di Cesare Leonardi e Franca Stagi, opera monumentale pubblicata nel 1982 per lo studio e la conoscenza della struttura degli alberi, racconta, nella terza parte della mostra, l’enorme sforzo messo in campo dai due architetti per il riconoscimento delle caratteristiche proprie di ogni essenza e per il corretto inserimento degli alberi nei progetti di giardini e aree naturali. Il volume, realizzato in occasione della mostra allestita a Reggio Emilia nel 1982, è considerato ancora oggi un insuperato strumento per la progettazione del verde e presenta gli straordinari disegni di oltre 212 specie arboree in scala 1:100.
L’insieme delle ricerche proposte in mostra testimoniano di un rinnovato interesse che si sviluppa a partire dalla fine degli anni Settanta nei confronti delle aree verdi, in cui il giardino riappare nel suo spessore ideologico ed ecologico ma anche mnemonico, storico e culturale, come espressione di una nuova forma di sensibilità nei confronti della natura e del passato, oggi definibile come “Patrimonio verde”.
Servizio Tg di Anastasiya Lisnichuk
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