REGGIO EMILIA – Un gesto di ospitalità contadina è pronto a rivivere. Come 80 anni fa si festeggia a tavola, con lo stesso piatto che nel luglio 1943 la famiglia Cervi portò in piazza a Campegine, trasportata dentro dei bidoni per la raccolta del latte. Una festa improvvisata, organizzata in occasione della caduta del fascismo. Quella, per così dire, prima edizione avvenne il 27 luglio 1943, due giorni dopo l’arresto di Mussolini.
L’appuntamento con la pastasciutta antifascista si rinnova in più luoghi della provincia stasera, dalla Bassa a Castelnovo Monti. Eventi promossi dall’Anpi e che si svolgono grazie alla collaborazione tra più realtà, come Arci, Auser e Spi Cgil. “Feste nelle quali convivono il piacere di ritrovarsi insieme di una comunità e l’impegno civico che attraverso il rinnovarsi della Memoria testimonia il radicamento popolare del valore dell’antifascismo, che è l’architrave della nostra Costituzione che ancora attende di essere pienamente attuata”, dice il sindacato dei pensionato della Cgil.
L’evento con più partecipanti, come sempre, sarà quello di Casa Cervi, dove sono attesi oltre 2mila partecipanti. Il parco dei campi rossi offrirà gratuitamente oltre 200 kg di pasta. In un luogo che è diventato punto di riferimento di una rete di pastasciuttate che si è estesa fino al North Carolina.
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