REGGIO EMILIA – Sono cinquanta le interdittive emesse dalla prefettura di Reggio nel 2024, a fronte di cinquemila istanze trattate dall’inizio dell’anno dall’ufficio antimafia, a partire dalle richieste di iscrizione alle White List. “Il lavoro proseguirà con gli stessi ritmi subito dopo la pausa estiva – ha detto la prefetta Maria Rita Cocciufa – a testimonianza dell’impegno profuso dalle istituzioni nella prevenzione delle infiltrazioni mafiose nel tessuto imprenditoriale reggiano a tutela dell’economia legale”.
Il dato è in linea con quello del 2022, quando ci fu una impennata di provvedimenti: furono 106 quelli emessi dalla prefettura. L’anno scorso sono stati 61, ma il 2023 si è caratterizzato per una serie di cambiamenti dal punto di vista organizzativo in prefettura, a partire dal cambio del prefetto: Iolanda Rolli aveva lasciato Reggio il 31 marzo per andare in pensione, Maria Rita Cocciufa si era insediata a maggio. In totale, dal 2010 i provvedimenti firmati hanno superato quota 400.
“Per ciascuna istanza viene espletata un’articolata istruttoria condotta sulla base delle informazioni fornite dalle forze di polizia – spiega la prefetta Cocciufa -. I procedimenti più complessi sono sottoposti all’esame collegiale del gruppo interforze ed eventualmente si procede all’audizione dei rappresentanti della società esaminata. L’interdittiva rappresenta un’approfondita attività istruttoria dalla quale devono scaturire tutti gli elementi necessari a sostegno di un provvedimento così rilevante per la tenuta economica dell’impresa colpita. L’accuratezza del lavoro è confermata dai dati relativi ai contenziosi: delle cinquanta interdittive adottate nel 2024 soltanto otto sono state impugnate al Tar, che in tre occasioni ha già respinto la richiesta di sospensiva”.
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