REGGIO EMILIA – Ultimo weekend per visitare a Palazzo dei Musei la mostra “Luigi Ghirri. Zone di passaggio. Discrete semioscurità”, che ha registrato ben 35 mila presenze. A cura di Ilaria Campioli, l’esposizione propone una selezione di 56 immagini di ambientazione notturna che Luigi Ghirri ha realizzato nel corso della sua produzione.
Se il buio è al centro della ricerca di Ghirri, le “micro-rotture” generate da improvvise illuminazioni capaci di rivelare quel rapporto fra luce e buio celato nella natura, intrecciano un dialogo che amplia la riflessione grazie ai progetti di una serie di importanti autori contemporanei di fama internazionale. Sono le discrete semioscurità di Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola De Pietri, Paola Di Bello, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani e Awoiska van der Molen che, nella loro eterogeneità di tecniche, approcci e sguardi, indagano le zone di passaggio tra buio e luce.















