REGGIO EMILIA – Hind non ha mai compiuto sei anni perché è stata uccisa a Gaza il 29 gennaio 2024, insieme ad altri sei membri della sua famiglia, dall’esercito israeliano mentre stava cercando di fuggire dalla Striscia. Hind non è morta subito, ma ha avuto modo di chiedere aiuto alla Mezzaluna Rossa, la croce rossa palestinese, ed è rimasta nascosta per ore all’interno di un’auto. Solo 12 giorni dopo, il corpo di Hind, e quello dei due paramedici accorsi in suo aiuto, è stato ritrovato. Israele ha sempre negato, ma il drammatico episodio è stato confermato da un’inchiesta giornalistica autonoma di Washington Post e di Sky News.
La storia di Hind è forse la più straziante tra quelle portate sul palco di piazza Prampolini da Fabio Tonacci, con le musiche di Zlad Trabelsi e la performance dal vivo di Laika. “Gaza: cronache di guerra”, ha chiuso la quinta edizione del Festival di Emergency che, in tre giorni, ha fatto segnare numeri da record: 20mila presenze, un quarto in più dell’anno scorso, portando in città 84 tra giornalisti, scrittori, attivisti, filosofi, ricercatori, artisti e operatori dell’ong per raccontare il presente, dare spazio ai diritti, immaginare un futuro diverso. Soprattutto per far sentire “La voce”, tema di questa edizione, di chi ripudia la guerra, come scritto anche nella costituzione italiana.
La tragedia di Gaza è stata al centro dell’evento, ma sono più di 50 i focolai di guerra attivi oggi nel mondo. Per questo, il grido che si è alzato da Reggio per chiedere ai governi, all’Europa e agli organismi internazionali di attivarsi per un cessate il fuoco a Gaza e per l’accesso agli aiuti di cui la popolazione palestinese ha bisogno, non può dimenticare gli altri conflitti come ha ricordato nel cortile di Palazzo Ancini Lorenzo Tugnoli, fotografo che per anni ha lavorato in Afghanistan, vincitore del premio Pulitzer per la fotografia nel 2019 per un reportage sull’esplosione di Beirut.
Un’edizione che ha soddisfatto sia gli organizzatori di Emergency sia l’amministrazione comunale e che prosegue fino al 26 ottobre, a Palazzo dei Musei, dove è ancora visibile la mostra “Contro la guerra – sguardi e immaginari”.
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