REGGIO EMILIA – I reati informatici denunciati in provincia dalle diverse forze di polizia all’autorità giudiziaria hanno toccato un nuovo record. Sono state 1.982 le denunce in un anno, un +8,8% rispetto al monitoraggio precedente.
Lo evidenzia Lapam Confartigianato, attraverso il suo ufficio Studi, che ha analizzato gli ultimi dati territoriali disponibili aggiornati al 2021. Se si prendono in esame i dati degli ultimi 10 anni, si evidenzia un quadro di allerta: il numero di reati informatici è quasi triplicato, con un +178,4% nella nostra provincia.
Le truffe e le frodi informatiche, come il furto di denaro durante pagamenti online, compongono il 92% dei casi denunciati. Relativamente a queste tipologie di reati, a Reggio Emilia si è registrato un aumento del 6,8%. Bisogna aggiungere, inoltre, i delitti informatici che comprendono i furti di dati per ricatto o da vendere nel dark web, e l’interruzione di servizi e siti web, che pesano per un più limitato 8% sulle denunce, ma nel 2021 sono cresciuti a Reggio del 47,3%.
Aumentano dunque i reati di tipo più complesso e pericoloso. Con il diffondersi di strumenti digitali connessi al web sul posto di lavoro, aumenta l’esposizione a questo tipo di attacchi. D’altro canto le micro e piccole imprese mostrano una crescente consapevolezza sui rischi. Nel 2022 il 35,3% delle realtà reggiane che investono in cybersicurezza la ritengono fondamentale per lo svolgimento della propria attività: un dato in crescita del 7,8% rispetto al periodo 2017-2021. “È necessario sottolineare quanto sia importante per le imprese occuparsi di questo genere di reati, che sono particolarmente subdoli e pericolosi – sottolinea Carlo Alberto Rossi, segretario generale dell’associazione imprenditoriale – l’invito che facciamo alle imprese è di attrezzarsi velocemente”.
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