REGGIO EMILIA – Trovare un artigiano a ferragosto, è sempre stata un’impresa titanica, ma adesso la situazione è diventata ancora più critica e non solo per le tradizionali italiche chiusure per ferie. Il problema c’è ormai tutto l’anno perché gli artigiani sono sempre meno. Per raccontare il fenomeno basta uno dei tanti dati pubblicati oggi dalla Cgia di Mestre: gli avvocati sono ormai più degli idraulici.
Negli ultimi 10 anni in Italia hanno smesso di lavorare 400mila artigiani, il 22% di quelli che erano attivi nel 2014, 1.775.373. Adesso ne sono rimasti 1.376.982. Un tracollo che ha riguardato tutte le regioni con l’Emilia Romagna al quinto posto nel periodo preso in esame (-25,2%), ma al secondo per il calo registrato nell’ultimo anno, – 6,3%, quando più di 9300 imprenditori artigiani hanno cessato l’attività, su un totale di 47mila nel decennio. Scelte che si ripercuotono sulle imprese artigiane attive, passate in Italia da 1.486.559 nel 2008 a 1.242.881 di fine 2024.
Un fenomeno che colpisce in modo evidente anche a Reggio dove nell’ultimo anno 1.464 imprenditori artigiani hanno abbassato la serranda, il 6,8 in meno a fronte di 20.214 ancora attivi. Un calo che colloca la nostra provincia al 6° posto in Italia alle spalle di Ancona, Ravenna, Ascoli, Rimini e Terni. Significativo il fatto che nessuna delle 107 province italiane sia in controtendenza . Complice anche il calo demografico atteso, se non si inverte la tendenza tra una decina d’anni trovare idraulici, fabbri, elettricisti o serramentisti sarà un vero miracolo. Tra le cause – Cgia di Mestre – sottolinea non solo lo scarso fascino che queste professioni esercitano sui giovani, ma anche la cultura del consumo usa e getta. In controtendenza però ci sono parrucchieri, estetiste, gelatai, pizzerie per asporto e informatici.
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