REGGIO EMILIA – Promuovere l’educazione di qualità, riconoscendola come un diritto; in particolare, nella fascia d’età prescolare. E’ l’obiettivo della nuova carta dei valori della Fondazione Reggio Children. Il documento è stato illustrato questa mattina.
Considerare l’apprendimento non come travaso di conoscenze, ma come un processo che si svolge interagendo e cooperando. Da questa impostazione un’intera comunità trae benefici, sia sociali che economici. A dirlo è James Heckman, premio Nobel per l’economia nel 2000 che da tempo collabora con la fondazione. C’è anche il suo pensiero dentro la nuova carta dei valori stilata in questi ultimi anni e presentata al centro Malaguzzi. I vantaggi degli investimenti nell’educazione, spiega il professore della Chicago University, non stanno tanto nell’ottenere, nel lungo periodo, più manager o più persone in grado di far parte di una classe dirigente, bensì nell’avere più cittadini con maggiori abilità di autocontrollo, di concentrazione, di perseveranza, più altruisti e meno razzisti.
A mezzo secolo dalla nascita dei nidi e delle scuole d’infanzia, si rinnova quindi la visione che inquadra tali servizi rivolti in primo luogo ai piccoli utenti intesi come portatori di diritti. Senza strumenti forniti in egual modo in tutti i territori che sostengano lo sviluppo nell’età prescolare, non si può parlare di merito, parola che è stata aggiunta alla denominazione del ministero dell’Istruzione.
Una maggiore consapevolezza del ruolo giocato dalle interrelazioni nell’educazione emerge dal sondaggio realizzato dall’istituto Piepoli.
Reggio Emilia centro Malaguzzi Fondazione Reggio Children Carla Rinaldi










