REGGIO EMILIA – Un attore di teatro, di televisione e di cinema, ma anche un abile organizzatore di cultura: tale è stato Romolo Valli, nato a Reggio Emilia il 7 febbraio di cento anni fa e scomparso tragicamente in un incidente stradale a Roma il 1° febbraio del 1980.
Con una giornata di studi l’8 febbraio, alle ore 15, al ridotto del Teatro Municipale a lui intitolato, si aprirà una serie di iniziative che proseguiranno fino al 30 marzo. Giovane antifascista, militare forzosamente arruolato, passato alla brigata partigiana Osoppo, Romolo Valli si laureò in giurisprudenza senza nessuna propensione per la toga.
Iniziò fin dal 1950 la carriera di attore con Fantasio Piccoli e Giorgio Strehler, poi con la compagnia dei Giovani fondata assieme a Giorgio De Lullo, Rossella Falk e Anna Maria Guarnieri. Gli spettacoli cui ha partecipato come attore o nel ruolo di direttore di compagnia sono un’ottantina, i programmi televisivi 17. Ha preso parte a 35 film, da “La Grande Guerra” di Mario Monicelli al “Gattopardo” e “Morte a Venezia” di Luchino Visconti, a “Novecento” di Bernardo Bertolucci. Come organizzatore teatrale ha dimostrato le sue capacità nel ruolo di direttore del festival di Spoleto per sei anni e successivamente del teatro Eliseo.
Sono in programma una mostra-installazione dedicata ai costumi di scena realizzati dalla sartoria dell’amico Umberto Tirelli; il lancio di un podcast in quattro puntate, trasmissione digitale distribuita tramite internet; la proiezione di alcuni dei suoi film più belli; la completa digitalizzazione di tutto il fondo fotografico a lui dedicato e dei nastri audio di alcuni suoi spettacoli e interventi pubblici, conservati negli archivi della fondazione I Teatri.
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